Quantcast
Channel: Implantologia computer guidata – Clinica Odontoiatrica Villa
Viewing all articles
Browse latest Browse all 34

Rigenerazione ossea per impianti dentali: tempi.

$
0
0

Sono in aumento le richieste dei pazienti che desiderano affrontare un intervento di implantologia dentale, pur lamentando una “mancanza di osso” (poco osso). Si sono affinate per questo motivo tecniche chirurgiche in grado di aumentare i volumi ossei al fine di potere inserire gli impianti dentali. Esse prevedono:

  • Innesti ossei di osso autologo (prelevato cioè dal paziente stesso). Avvengono da zone intra-orali ( mento, branca montante della mandibola), o da zone extra-orali (anca, teca cranica).
  • Innesti ossei di osso eterologo (cioè osso non prelevato dal paziente). Quello più utilizzato è l’osso bovino deproteinizzato.
  • Rigenerazione ossea guidata.

Rigenerazione ossea, i tempi ed i limiti di questa tecnica.

Queste tecniche di innesto osseo e di rigenerazione ossea, ad esclusione di quelle di innalzamento del seno mascellare, si sono purtroppo rilevate poco predicibili in quanto in molti casi l’osso innestato o rigenerato tende negli anni a riassorbirsi (cioè si ritira), esponendo la superficie degli impianti e portando alla tanto temuta perimplantite. Altro limite di queste tecniche è che prevedono una certa invasività chirurgica e tempi molto lunghi di riabilitazione.
Se l’osso prelevato e l’osso rigenerato spesso vanno incontro a riassorbimento, questo non accade invece per l’osso residuo, ossia quello ancora presente nella bocca del paziente, anche se in quantità estremamente ridotta. A nostro parere l’osso residuo del paziente è in assoluto l’osso migliore. Per queste ragioni l’implantologia dentale oggi è impegnata a trovare altre alternative più rapide ed efficaci per sfruttarne questa potenzialità.

Implantologia dentale in pazienti con poco osso: cosa meglio fare ?

Una delle alternative più efficaci per sfruttare l’osso residuo del paziente sono certamente gli impianti post-estrattivi a carico immediato. In questo  tipo di protocollo chirurgico l’impianto viene ancorato al di là dell’alveolo post-estrattivo (la cavità rimasta dopo l’estrazione del dente) dove solitamente è possibile individuare (grazie ad immagini 3D, ricavati dalla TAC Cone Beam) delle sufficienti quantità di osso su cui ancorare gli impianti, con risultati estetici e funzionali altamente predicibili nel tempo.

L'articolo Rigenerazione ossea per impianti dentali: tempi. sembra essere il primo su Blog Implantologia Avanzata.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 34